Magistrati giudicanti ed inquirenti, datori di lavoro

Gio Giu, 2018

1. Sulla scorta dei pochi atti che è stato possibile consultare ed, in particolare, alcune relazioni annuali di Procuratori Generali e Presidenti di Corti d’Appello (tratte dal sito www.giustizia.it), si è riscontrato che i Magistrati conferiscono incarichi di vario tipo a tecnici, qualificati professionisti, nella misura di circa un milione all’anno. Un compenso medio di euro tremila ciascuno, significa tre miliardi di euro ogni anno (un terzo della finanziaria annuale). È una stima in difetto se si considerano gli ingenti compensi stabiliti per i curatori fallimentari, amministratori giudiziari, custodi di beni sequestrati, ivi quelli rilevanti per numero  e valore  della malavita organizzata, curatori di eredità giacenti, notai incaricati della vendita di beni immobili pignorati, etc.

2. Presso ogni tribunale è istituito un albo dei consulenti tecnici diviso per categorie e chi ha interesse all’iscrizione deve farne domanda. L’albo è tenuto dal Presidente del Tribunale. Vi è un comitato (che si riunisce solo quando vi siano domande da esaminare) composto dal Presidente del Tribunale, dal procuratore della Repubblica e da un esponente designato dal Consiglio dell’Ordine o dal Collegio cui appartiene l’aspirante all’iscrizione. Per l’aspirante perito estimatore, l’esponente per il Comitato, è designato dalla locale Camera di Commercio.
La vigilanza sui comportamenti dei consulenti è esercitata dal Presidente del Tribunale. Quest’ultimo vigila anche sulla distribuzione equa degli incarichi da parte dei Giudici. Il Presidente della Corte d’Appello sugli incarichi affidati in tale grado. La materia è regolata per la parte costitutiva dell’albo, dall’art. 13 all’art. 23 (i più rilevanti) Disp. Att. C.p.c. e dagli artt. 61, 62, 63 e seguenti del codice di procedura civile che dispongono sull’utilizzo del consulente tecnico, del curatore e degli altri ausiliari del giudice.  Epperò varie sentenze della Suprema Corte hanno stabilito che le norme che disciplinano la scelta del consulente tecnico hanno natura e finalità semplicemente direttive ( sent. Cass. n. 2834/26.04.85; Cass. n. 5473/12.04.01; Cass. n. 1947/17.02.92).
Pertanto la scelta dell’ausiliario è riservata all’apprezzamento discrezionale del Giudice di merito e l’inosservanza di tali norme non produce alcuna nullità non avendo esse carattere cogente. Ergo, ogni Giudice incarica chi vuole.

3. La nomina di un consulente tecnico comporta, normalmente, che ogni parte interessata nomini un proprio consulente di fiducia di solito, anch’egli, iscritto all’albo e quindi ulteriore distribuzione di incarichi, questi da parte dei privati. Il tutto – in difetto – per circa dodici miliardi di euro, sempre all’anno.

4. A tutela dell’autonomia ed indipendenza del magistrato sarebbe opportuno  istituire un ENTE/COMMISSARIATO che gestisse l’albo dei consulenti tecnici, degli esperti e degli ausiliari in genere. Si interverrebbe, poi, in via ordinaria, sulle norme interessate di talché, per ogni esigenza, in qualunque settore, il giudice (o l’inquirente) dovrebbe soltanto richiedere all’ENTE un tecnico/esperto/ausiliario ritenuto idoneo per le sue specifiche competenze in relazione al thema decidendum.
Il lavoro del C.T.U. viene, come oggi, poi, confrontato con il lavoro dei tecnici/esperti di parte  ed il giudice, alla fine deciderà, quale tesi è da seguire.
Per gli articoli richiamati: rubrica “Sull’Amministrazione della Giustizia in Italia”

5. L’annosa e mai risolta problematica, per i rilevanti profili in gioco, inerente gli ingentissimi costi (circa 203 milioni di euro all’anno) delle intercettazioni telefoniche, ambientali, etc, disposte e gestite dalle Procure della Repubblica in relazione alla scelta della ditta esecutrice, nonché dei tempi ed dei costi, merita un discorso a parte sul quale ritorneremo.

6.  L’Associazione ha pubblicato il libro “Sull’Amministrazione della Giustizia in Italia” Raccolta coordinata delle leggi sull’Ordinamento Giudiziario Italiano, a cura dell’avvocato Nicola Cioffi – pubblicato nella vetrina de “ilmiolibro.it”